Il contenuto della circolare numero è riservato.
Ci troviamo al Martinetti di Caluso dove, grazie ai fondi del progetto STEM, siamo riusciti ad acquistare un nuovo strumento per il laboratorio di anatomia: il microtomo. Possiamo descrivere il microtomo (dal greco, mikròs, «piccolo», e tòmos, «sezione, taglio, fetta», affine a tèmnō, «tagliare») come una specie di affettatrice che consente di tagliare il tessuto campione (animale o vegetale) in fettine nell’ordine dei micron (1 µm = 1×10⁻⁶ m).
Andiamo a descrivere qui di seguito l’attività professionalizzante svolta dalla classe 3Bs, che ci può tornare utile nel mondo lavorativo, ovvero una vera e propria analisi istologica, come quelle svolte in ambiente ospedaliero.
Abbiamo prelevato il nostro campione da un polmone di bovino e, una volta eseguiti i trattamenti necessari per l’inclusione in paraffina (allo scopo di rendere il campione consistente per facilitare la sezione), proseguiamo tagliando il tessuto con l’utilizzo del microtomo; le nostre sezioni risultano spesse dai 10 ai 15 µm, sebbene la misura ottimale sarebbe dai 5 ai 10 µm.
Posizioniamo le diverse sezioni su vetrini portaoggetti, vanno poi a susseguirsi diverse fasi per la sparaffinatura (rimozione della paraffina) ed i vari step per la colorazione.
Segue l’osservazione al microscopio:
Essendo la prima volta che si svolgeva questa attività nella nostra scuola, i risultati ottenuti sono stati soddisfacenti, ma affinando la tecnica potremmo ottenerne di migliori; siamo comunque stati in grado di visualizzare i nuclei delle cellule, ma poichè la sezione risultava pluristratificata, non siamo riusciti ad osservare a pieno la struttura del tessuto campione.
Andreotti M.
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